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Inizia la riforma della P.A.:Mobilità,Nuove mansioni,Divieti incarichi dirigenziali,Aumento del contributo unificato ecc
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Inizia la riforma della P.A. : Mobilità, Nuove mansioni, Divieti incarichi dirigenziali, Aumento del contributo unificato ecc

 

DECRETO-LEGGE 24 giugno 2014, n. 90 
Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari. (14G00103) (GU Serie Generale n.144 del 24-6-2014)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 25/06/2014
Si segnala:

Art. 4 (Mobilita’ obbligatoria e volontaria) 1. I commi da 1 a 2 dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 sono sostituiti dai seguenti:”1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti di cui all’articolo 2, comma 2, appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza. Le amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta, pubblicano sul proprio sito istituzionale, per un periodo pari almeno a trenta giorni, un bando in cui sono indicati i posti che intendono ricoprire attraverso passaggio diretto di personale di altre amministrazioni, con indicazione dei requisiti da possedere. In via sperimentale e in attesa dell’introduzione di nuove procedure per la determinazione dei fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche, per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali non e’ richiesto l’assenso dell’amministrazione di appartenenza, la quale dispone il trasferimento entro due mesi dalla richiesta dell’amministrazione di destinazione, fatti salvi i termini per il preavviso e a condizione che l’amministrazione di destinazione abbia una percentuale di posti vacanti superiore all’amministrazione di appartenenza. Per agevolare le procedure di mobilita’ la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica istituisce un portale finalizzato all’incontro tra la domanda e l’offerta di mobilita’. 2. Nell’ambito dei rapporti di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, le sedi delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, collocate nel territorio dello stesso comune costituiscono medesima unita’ produttiva ai sensi dell’articolo 2103 del codice civile. Parimenti costituiscono medesima unita’ produttiva le sedi collocate a una distanza non superiore ai cinquanta chilometri dalla sede in cui il dipendente e’ adibito. I dipendenti possono prestare attivita’ lavorativa nella stessa amministrazione o, previo accordo tra le amministrazioni interessate, in altra nell’ambito dell’unita’ produttiva come definita nel presente comma. Con decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, previa intesa, ove necessario, in sede di conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, possono essere fissati criteri per realizzare i processi di cui al presente comma, anche con passaggi diretti di personale tra amministrazioni senza preventivo accordo, per garantire l’esercizio delle funzioni istituzionali da parte delle amministrazioni che presentano carenze di organico. 2.1. Nei casi di cui ai commi 1 e 2 per i quali sia necessario un trasferimento di risorse, si applica il comma 2.3. 2.2. Sono nulli gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti collettivi in contrasto con le disposizioni di cui ai commi 1 e 2. 2.3. Al fine di favorire i processi di cui ai commi 1 e 2, e’ istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, un fondo destinato al miglioramento dell’allocazione del personale presso le pubbliche amministrazioni, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2014 e di 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, da attribuire alle amministrazioni destinatarie dei predetti processi. Al fondo confluiscono, altresi’, le risorse corrispondenti al cinquanta per cento del trattamento economico spettante al personale trasferito mediante versamento all’entrata dello Stato da parte dell’amministrazione cedente e corrispondente riassegnazione al fondo ovvero mediante contestuale riduzione dei trasferimenti statali all’amministrazione cedente. I criteri di utilizzo e le modalita’ di gestione-delle risorse del fondo sono stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. In sede di prima applicazione, nell’assegnazione delle risorse vengono prioritariamente valutate le richieste finalizzate all’ottimale funzionamento degli uffici giudiziari che presentino rilevanti carenze di personale. Le risorse sono assegnate alle amministrazioni di destinazione sino al momento di effettiva permanenza in servizio del personale oggetto delle procedure di cui ai commi 1 e 2. 2.4. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 2.3, pari a 15 milioni di euro per l’anno 2014 e a 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, si provvede, quanto a 6 milioni di euro per l’anno 2014 e a 9 milioni di euro a decorrere dal 2015 mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 3, comma 97, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, quanto a 9 milioni di euro a decorrere dal 2014 mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 14, del decreto-legge del 3 ottobre 2006, n. 262 convertito con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286 e quanto a 12 milioni di euro a decorrere dal 2015 mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. A decorrere dall’anno 2015, si provvede ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio per l’attuazione del presente articolo.”. 2. E’ abrogato l’articolo 1, comma 29, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148. 3. Il decreto di cui all’articolo 29-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e’ adottato, secondo la procedura ivi indicata, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Decorso il suddetto termine, la tabella di equiparazione ivi prevista e’ adottata con decreto del Ministro delegato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Le successive modifiche sono operate secondo la procedura di cui al citato articolo 29-bis.

Art. 5 (Assegnazione di nuove mansioni) 1. All’articolo 34 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il comma 3 e’ inserito il seguente: “3-bis. Gli elenchi di cui ai commi 2 e 3 sono pubblicati sul sito istituzionale delle amministrazioni competenti.”; b) alla fine del comma 4 e’ inserito il seguente periodo: “Nei sei mesi anteriori alla data di scadenza del termine di cui all’articolo 33, comma 8, il personale in disponibilita’ puo’ presentare, alle amministrazioni di cui ai commi 2 e 3, istanza di ricollocazione, in deroga all’articolo 2103 del codice civile, nell’ambito dei posti vacanti in organico, anche in una qualifica inferiore o in posizione economica inferiore della stessa o di inferiore area o categoria, al fine di ampliare le occasioni di ricollocazione. In tal caso la ricollocazione non puo’ avvenire prima dei trenta giorni anteriori alla data di scadenza del termine di cui all’articolo 33, comma 8.”. e) il comma 6 e’ sostituito dal seguente: “6. Nell’ambito della programmazione triennale del personale di cui all’articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, l’avvio di procedure concorsuali e le nuove assunzioni a tempo indeterminato o determinato per un periodo superiore a dodici mesi, sono subordinate alla verificata impossibilita’ di ricollocare il personale in disponibilita’ iscritto nell’apposito elenco. I dipendenti iscritti negli elenchi di cui al presente articolo possono essere assegnati, nell’ambito dei posti vacanti in organico, in posizione di comando presso amministrazioni che ne facciano richiesta o presso quelle individuate ai sensi dell’articolo 34-bis, comma 5-bis. Gli stessi dipendenti possono, altresi’, avvalersi della disposizione di cui all’articolo 23-bis. Durante il periodo in cui i dipendenti sono utilizzati con rapporto di lavoro a tempo determinato o in posizione di comando presso altre amministrazioni pubbliche o si avvalgono dell’articolo 23-bis il termine di cui all’articolo 33 comma 8 resta sospeso e l’onere retributivo e’ a carico dall’amministrazione o dell’ente che utilizza il dipendente.”. 2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, dopo il comma 567 e’ inserito il seguente: “567-bis. Le procedure di cui ai commi 566 e 567 si concludono rispettivamente entro 60 e 90 giorni dall’avvio. Entro 15 giorni dalla conclusione delle suddette procedure il personale puo’ presentare istanza alla societa’ da cui e’ dipendente o all’amministrazione controllante per una ricollocazione, in via subordinata, in una qualifica inferiore nella stessa societa’ o in altra societa’.”.
Art. 6 (Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza) 1. All’articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le parole da “a soggetti, gia’ appartenenti ai ruoli delle stesse” fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: “a soggetti gia’ lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Alle suddette amministrazioni e’, altresi’, fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo. Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferiti a titolo gratuito. Il presente comma non si applica agli incarichi e alle cariche presso organi costituzionali.”. 2. Le disposizioni dell’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dal comma 1, si applicano agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 7 (Prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni) I. Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dal 1° settembre 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, aspettative e permessi sindacali, gia’ attribuiti dalle rispettive disposizioni regolamentari e contrattuali vigenti al personale delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, ivi compreso quello dell’articolo 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono ridotti del cinquanta per cento per ciascuna associazione sindacale. 2. Per ciascuna associazione sindacale, la riduzione dei distacchi di cui al comma 1 e’ operata con arrotondamento delle eventuali frazioni all’unita’ superiore e non opera nei casi di assegnazione di un solo distacco. 3. Con le procedure contrattuali e negoziali previste dai rispettivi ordinamenti puo’ essere modificata la ripartizione dei contingenti ridefiniti ai sensi dei commi 1 e 2 tra le associazioni sindacali.
Art. 8 (Incarichi negli uffici di diretta collaborazione) 1. All’articolo 1, comma 66, della legge 6 novembre 2012 n. 190, sono apportate le seguenti modificazioni: a) le parole: “compresi quelli di titolarita’ dell’ufficio di gabinetto” sono sostituite dalle seguenti: “compresi quelli, comunque denominati, negli uffici di diretta collaborazione,”; b) dopo il primo periodo e’ inserito il seguente: “E’ escluso il ricorso all’istituto dell’aspettativa.”. 2. Gli incarichi di cui all’articolo 1, comma 66, della legge n. 190 del 2012, come modificato dal comma 1, in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, cessano di diritto se nei trenta giorni successivi non e’ adottato il provvedimento di collocamento in posizione di fuori ruolo. 3. Sono fatti salvi i provvedimenti di collocamento in aspettativa gia’ concessi alla data di entrata in vigore del presente decreto. 4. Sui siti istituzionali degli uffici giudiziari ordinari, amministrativi, contabili c militari nonche’ sul sito dell’Avvocatura dello Stato sono pubblicate le statistiche annuali inerenti alla produttivita’ dei magistrati e degli avvocati dello Stato in servizio presso l’ufficio. Sono pubblicati sui medesimi siti i periodi di assenza riconducibili all’assunzione di incarichi conferiti.

ed ancora:

Art. 10 (Abrogazione dei diritti di rogito del segretario comunale e provinciale e abrogazione della ripartizione del provento annuale dei diritti di segreteria) 1. L’articolo 41, quarto comma, della legge 11 luglio 1980, n. 312, e’ abrogato. 2. L’articolo 30, secondo comma, della legge 15 novembre 1973, n. 734, e’ sostituito con il seguente: “Il provento annuale dei diritti di segreteria e’ attribuito integralmente al comune o alla provincia.”.

Art. 11 (Disposizioni sul personale delle regioni e degli enti locali) 1. All’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 sono apportate le seguenti modificazioni: a) il comma 1 dell’articolo e’ sostituito dal seguente: “1. Lo statuto puo’ prevedere che la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, possa avvenire mediante contratto a tempo determinato. Per i posti di qualifica dirigenziale, il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi definisce la quota degli stessi attribuibile mediante contratti a tempo determinato, comunque in misura non superiore al 30 per cento dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica e, comunque, per almeno una unita’. Fermi restando i’ requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire, gli incarichi a contratto di cui al presente comma sono conferiti previa selezione pubblica volta ad. accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità’ nelle materie oggetto dell’ incarico.”; b) il comma 5 e’ sostituito dal seguente: “Per il periodo di durata degli incarichi di cui ai commi 1 e 2, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono collocati in aspettativa senza assegni, con riconoscimento dell’anzianita’ di servizio.”. 2. L’ articolo 19, comma 6-quater, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e’ abrogato. 3. Per la dirigenza regionale e la dirigenza professionale, tecnica ed amministrativa degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale, il limite dei posti di dotazione organica attribuibili tramite assunzioni a tempo determinato e’ fissato nel dieci per cento. 4. All’articolo 90 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dopo il comma 3, e’ aggiunto, in fine, il seguente: “3-bis. Resta fermo il divieto di effettuazione di attività’ gestionale anche nel caso in cui nel contratto individuale di lavoro il trattamento economico, prescindendo dal possesso del titolo di studio, e’ parametrato a quello dirigenziale.”.
da:polizialocale

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