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Tullio de Padua – Ariano Irpino
congresso UIL FPL

Ad Avellino lo Statuto della UIL FPL è stato completamento ignorato e calpestato.

Il Congresso provinciale fissato dalla Segreteria Provinciale per il giorno 9 ottobre 2009 non si terrà, così è stato deciso da qualcuno.

La Segreteria Provinciale, deputata dallo Statuto della UIL FPL,  per fissare le date dei “congressini”, per fissare gli accorpamenti e tutti gli adempimenti, non è stata ancora convocata dal segretario provinciale.

A sostituirsi all’intera segreteria provinciale è stato Ugo Petretta, il quale ha provveduto a fissare le date dei congressivi, a provvedere agli accorpamenti degli Enti – secondo una logica di “vicinanza”  tra gli Enti – (per non obbligare i lavoratori a trasferte lontane).

In verità la Segreteria per lo svolgimento di tutti gli adempimenti di cui sopra si è riunita il 2 ottobre 2009, anche la Commissione nominata dal Direttivo si era riunita il 1° ottobre 2009 per svolgere gli stessi adempimenti; in data 30 settembre 2009 Ugo Petretta già inviava le comunicazioni agli Enti il calendario delle votazioni per la elezione dei delegati al congresso, sicuramente aveva anche previsto gli accorpamenti, e poco importava se i lavoratori erano costretti a trasferte di oltre 50 chilometri…

Tutto questo per molti lavoratori appare un controsenso e una presa in giro, molti si chiedono perché e da chi parte della  Segretaria è stata spogliata di obblighi previsti dallo Statuto. Molti si chiedono a cosa serve procedere con le votazioni per l’elezione dei candidati al congresso, se è vero come e vero che Ugo Petretta ha già fissato i nominativi della nuova segreteria – viva la democrazia – e probabilmente ha già fissato i nominativi del nuovo direttivo. Sperpero di denaro dei lavoratori che oltre a registrare una assenza costante – vedi le assemblee unitarie che hanno registrato quasi sempre l’assenza della UIL FPL, le date erano a conoscenza del solo Petretta… – avvertano la sensazione di essere presi in giro, di essere trattati come burattini…di essere calpestati da Ugo Petretta

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